Codice Ateco 2025. Cosa è cambiato da aprile e perché tutti parlano della scadenza di novembre?

Nel 2025 in Italia è iniziata, in modo piuttosto silenzioso, una delle riforme più scomode per gli imprenditori: la nuova classificazione ATECO 2025, preparata dall’ISTAT e destinata a essere utilizzata da tutte le amministrazioni pubbliche e dall’Agenzia delle Entrate. La classificazione è formalmente in vigore dal 1° gennaio 2025, ma nella pratica viene applicata solo a partire dal 1° aprile 2025, cioè dal momento in cui le Camere di Commercio e le altre amministrazioni hanno iniziato a riscrivere i codici delle imprese già attive.

Cosa deve sapere l’imprenditore?

Da aprile 2025 il tuo codice attività potrebbe essere stato modificato automaticamente. Dal mese di aprile fino a novembre 2025 hai tempo per verificare se il nuovo codice è corretto e, se necessario, per presentare una rettifica o variazione. Molte Camere di Commercio hanno attivato il servizio “Rettifica Ateco 2025” con scadenza 30 novembre 2025.

In questa guida spieghiamo, passo per passo e in modo semplice, cosa sta succedendo, chi è coinvolto, cosa devono fare i titolari di partita IVA in regime forfettario e le società in regime ordinario, quali moduli servono, come controllare la visura camerale e quali rischi si corrono se non si fa nulla.


Perché viene cambiato il Codice Ateco?

L’Italia utilizzava da anni la classificazione ATECO 2007, con vari aggiornamenti. Nel frattempo sono nate nuove attività, professioni digitali, servizi legati ai dati e una logistica completamente diversa. Il nuovo ATECO 2025 serve per riallineare la classificazione italiana alla normativa europea (NACE Rev. 2.1) e per permettere allo Stato di capire meglio cosa fanno realmente le imprese.

Il codice Ateco non è solo statistico:

  • si usa per aprire la partita IVA,
  • per determinare l’iscrizione a INPS e INAIL,
  • per verificare l’accesso a bonus e agevolazioni,
  • per individuare i regimi fiscali applicabili,
  • e per i controlli di coerenza tra ciò che si dichiara e ciò che si fa.

Con la nuova classificazione è quindi necessario aggiornare anche le banche dati dell’Agenzia delle Entrate, del Registro Imprese e delle Camere di Commercio. Ed è qui che nasce il periodo di transizione da aprile a novembre 2025.

Cosa succede dal 1° aprile 2025?

Dal 1° aprile le Camere di Commercio hanno avviato la riclassificazione automatica. Se il tuo vecchio codice ATECO 2007 corrisponde esattamente a uno nuovo del 2025, la Camera lo aggiorna in automatico nella tua visura camerale. L’imprenditore in questa fase non deve fare nulla, riceverà solo una comunicazione nel cassetto digitale o via PEC.

Il problema nasce quando un vecchio codice può corrispondere a più di un nuovo codice. In questo caso la Camera può scegliere quello più generico o lasciare la verifica al titolare. Per questi casi è previsto il periodo di rettifica fino al 30 novembre 2025.

Perché si parla tanto di novembre 2025?

Le Camere hanno fissato il 30 novembre 2025 come termine per utilizzare il servizio di rettifica. Dopo questa data il passaggio al nuovo sistema sarà chiuso e le rettifiche seguiranno la procedura ordinaria, cioè con più burocrazia e giustificazioni.

In pratica, il 2025 è diviso in tre fasi:

  1. Gennaio-marzo: la nuova classificazione esiste ma non è ancora operativa.
  2. Aprile: inizia l’applicazione effettiva con l’aggiornamento automatico.
  3. Aprile-novembre: periodo di rettifica da parte delle imprese.

Chi è interessato?

  • Tutte le imprese registrate nel Registro Imprese.
  • Tutti i titolari di partita IVA che al momento dell’apertura avevano un codice ATECO 2007 ora superato.
  • Anche i forfettari, poiché il coefficiente di redditività dipende dal codice attività.

Anche i professionisti con partita IVA devono fare attenzione: per loro vale la regola generale dei 30 giorni per comunicare all’Agenzia delle Entrate ogni variazione.

Cosa fare da aprile a novembre 2025?

  1. Controlla la tua visura camerale. Verifica quale codice ATECO è indicato dopo aprile 2025 e se hai ricevuto una notifica nel cassetto digitale.
  2. Confronta il codice con la tabella di corrispondenza ISTAT. Se il nuovo codice non rappresenta esattamente la tua attività, valuta di correggerlo.
  3. Se necessario, presenta la rettifica o variazione. Tramite il servizio della Camera di Commercio o all’Agenzia delle Entrate con i modelli dedicati.
  4. Verifica l’iscrizione INPS. Se la tua attività cambia settore, può cambiare anche la gestione INPS e le aliquote contributive.

Come presentare la variazione all’Agenzia delle Entrate?

La variazione del codice Ateco si può fare in due modi:

  • Online, tramite i servizi telematici Fisconline o Entratel.
  • Di persona, presso un ufficio dell’Agenzia delle Entrate o tramite il proprio consulente.

Nel modello AA7 o AA9, nella sezione “Attività economiche”, si indica il nuovo codice ATECO 2025 e la data di decorrenza. Di solito si indica la data in cui la Camera ha aggiornato il codice, cioè aprile 2025. Da quel momento si hanno 30 giorni per comunicare la variazione.

Cosa cambia per chi è in regime forfettario?

Nel regime forfettario, il coefficiente di redditività varia in base alla categoria Ateco. Se il tuo vecchio codice apparteneva a una categoria e il nuovo a un’altra, cambia anche la base imponibile. Un errore può quindi incidere direttamente sul calcolo delle imposte.

Per esempio, se il coefficiente passa dal 67% al 78%, la tua tassazione effettiva aumenta. Conviene quindi verificare attentamente a quale gruppo appartiene il nuovo codice e, in caso di variazione, allegare una nota esplicativa alla dichiarazione dei redditi.

Cosa succede se non fai nulla?

Se non fai nulla, il codice aggiornato automaticamente dalla Camera resterà valido. Dal punto di vista formale sei in regola.

Tuttavia, se il tuo business reale non corrisponde al codice assegnato, potresti avere problemi in futuro:

  • impossibilità di accedere a bandi o bonus specifici,
  • incongruenze nelle verifiche fiscali,
  • errori nei contributi INPS o nelle assicurazioni INAIL.

Come verificare le differenze tra vecchio e nuovo Ateco?

L’ISTAT ha pubblicato la tabella di raccordo tra ATECO 2007 e ATECO 2025. Molti codici corrispondono a più di una nuova voce, ed è proprio in questi casi che serve una rettifica.

Esempi tipici:

  • I servizi digitali e i contenuti multimediali, prima racchiusi in una sola categoria, ora sono divisi in più sottocategorie.
  • I servizi alle imprese sono stati suddivisi in attività di consulenza, piattaforme digitali, supporto tecnico, ecc.

Effetti su bonus e agevolazioni

Molti bonus fiscali in Italia funzionano tramite elenchi di codici ATECO ammessi. Con il passaggio alla nuova classificazione, questi elenchi dovranno essere aggiornati.

Se mantieni un codice troppo generico o non più riconosciuto, rischi di essere escluso da agevolazioni future.

Impatto su INPS e INAIL

Anche INPS e INAIL utilizzano il codice Ateco per calcolare le aliquote contributive e i livelli di rischio. Quando il codice cambia, può cambiare anche la gestione o la tariffa applicata.

Se aggiorni solo la visura ma non l’Agenzia delle Entrate, gli enti previdenziali potrebbero continuare a usare i vecchi dati. Durante il periodo di transizione questo è tollerato, ma dal 2026 potrebbe creare problemi nelle verifiche.

Casi pratici

Caso 1 - Nuova attività dopo aprile 2025: Chi apre la partita IVA dopo il 1° aprile deve usare direttamente un codice ATECO 2025.

Caso 2 - Attività preesistente con corrispondenza unica: Se il tuo vecchio codice ha un’unica corrispondenza, la Camera lo aggiornerà automaticamente e non serve fare nulla.

Caso 3 - Attività con più corrispondenze: Se il tuo codice 2007 corrisponde a più voci del 2025, conviene utilizzare il periodo fino al 30 novembre per richiedere la rettifica.

Caso 4 - Professionisti non iscritti al Registro Imprese: Per loro non c’è aggiornamento automatico: devono presentare autonomamente la variazione all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni.

Documenti utili

  • Visura camerale aggiornata dopo aprile 2025
  • Tabella di raccordo ISTAT tra ATECO 2007 e ATECO 2025
  • Modelli AA7/10 o AA9/12 per la comunicazione di variazione
  • Eventuali istruzioni della Camera di Commercio locale per il servizio di rettifica
  • Cassetto digitale per controllare eventuali notifiche

FAQ sull'ATECO 2025

Che cos'è ATECO 2025?

ATECO 2025 è la nuova classificazione delle attività economiche italiana aggiornata dall'ISTAT per allinearsi alle norme europee e migliorare le statistiche e gli adempimenti.

Perché dovrei verificare o rettificare il mio codice?

La rettifica è importante perché il codice determina regimi fiscali, accesso a bonus, contributi INPS/INAIL e coerenza nelle verifiche; se il codice assegnato non rispecchia l'attività reale conviene correggerlo.

Qual è la scadenza per utilizzare il servizio di rettifica?

La maggior parte delle Camere di Commercio ha fissato il termine straordinario al 30 novembre 2025; dopo tale data le correzioni seguiranno la procedura ordinaria.

Come presento la variazione del codice?

La variazione si può presentare tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate (Fisconline/Entratel) o tramite il servizio di rettifica della Camera di Commercio; i modelli principali sono AA7/10 e AA9/12.

La Camera comunica automaticamente la rettifica all'Agenzia delle Entrate?

No: la Camera può aggiornare la visura, ma è responsabilità del titolare verificare che l'Agenzia delle Entrate abbia aggiornato la situazione fiscale o inviare la comunicazione con i modelli previsti.

Cosa succede se non faccio nulla?

Formalmente il codice aggiornato rimane valido, ma potresti perdere accesso a bandi, avere incongruenze fiscali o errori nei contributi; è consigliabile verificare durante il periodo di rettifica.

Dopo il 30 novembre 2025

Dal 1° dicembre 2025 il periodo di transizione sarà concluso. Il servizio di rettifica straordinaria verrà chiuso o ridotto ai soli casi eccezionali. Le modifiche future seguiranno la procedura ordinaria di variazione e richiederanno più documentazione.

Inoltre, da fine anno le nuove norme fiscali e i bandi pubblici inizieranno a usare solo i codici ATECO 2025. Chi non ha aggiornato il proprio codice rischia di trovarsi con un’attività classificata come “non riconosciuta”.

Articolo pubblicato il 1 novembre 2025 - Controlla sempre le fonti ufficiali e rivolgiti a un consulente per pratiche ufficiali.